(FSML) La spiritualità Mariana nella Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca

Spiritualità è un termine difficile a definirsi perché viene usato con significati molto diversi. Qui viene usato nel senso che ad esso danno abitualmente i maestri di spirito. Indica cioè: i principi e la pratica che compongono un determinato modo di vivere la propria consacrazione a Dio. Con parole più difficili potremmo dire: è la teologia spirituale ascetica e mistica che ispira la vita di una persona e di una comunità religiosa.DSC 0084 removebg preview

Nella spiritualità della Famiglia delle Figlie di S. Maria di Leuca confluiscono due elementi  fondamentali: la vita religiosa che comporta per se stessa una spiritualità e la spiritualità mariana che la Fondatrice, Madre Elisa, ha scelto come caratteristica della vita consacrata delle sue Figlie.

Alla luce della dottrina ricchissima del Concilio Vaticano II, che è stata approfondita in vari Documenti successivi e finalmente sancita nel nuovo codice di diritto canonico, si possono indicare tre tratti caratteristici che sono come una sorgente viva da cui promana la spiritualità della vita religiosa: il carisma, la fraternità e l’obbedienza.

Per spiegare brevemente il senso proprio di queste tre bolle di acqua viva diremo:

– il carisma sta ad indicare che la vita religiosa non ha una origine gerarchica, ma appunto carismatica: cioè è donata, gratuita; dono dello Spirito alla Chiesa, quale dote nuziale dello Sposo, Cristo, alla sua sposa, la Chiesa.

– fraternità: sta ad indicare il vincolo che unisce i membri della nostra Famiglia religiosa sul piano generale e su quello locale. Il termine stesso si riferisce in analogia ai vincoli che nell’umana convivenza lega i fratelli di una stessa famiglia: è un complesso di motivazioni che vanno trasferiti nell’ambito della vita comunitaria religiosa dove sono trasformati dalla carità teologale;

– obbedienza sta ad indicare che lo stato religioso è fondamentalmente imitazione della condizione di servo, assunta da Gesù, Verbo di Dio, fatto uomo e obbediente fino alla morte.

La spiritualità mariana non si sovrappone alla spiritualità propria della vita religiosa, ma si inserisce, arricchendole i tratti specifici della Famiglia che l’adotta.

La spiritualità mariana costituisce uno dei tratti più preziosi del patrimonio delle Figlie di S. Maria di Leuca, espressamente voluto dalla Rev.ma Madre Elisa. Tutta la fondazione della Congregazione respira questo clima mariano che essa stessa aveva respirato specialmente negli anni della sua formazione presso le Suore del Buon Pastore di Angers: istituto che poi dovette abbandonare per gravi motivi di salute.

Le Suore del Buon Pastore, fondate di S. Eufrasia Pelletier, sono un frutto spirituale di S. Giovanni Eudes, il grande apostolo del culto dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, che ha dato avvio ai movimenti di devozione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria che hanno contraddistinto la storia della spiritualità francese in modo particolare nei secoli XVII e XVIII.

A questa fonte Madre Elisa ha attinto abbondantemente e ha trasfuso questa spiritualità mariana nelle Regole della Congregazione da lei fondata.

È stata poi favorita in questo zelo mariano da un meraviglioso risveglio del culto mariano in tutta la Chiesa. Mentre sembrava che la pietà mariana si offuscasse, specialmente in Europa, l’avvento del Concilio Vaticano II e la successiva riforma della Liturgia Romana ne segnano una splendida primavera. Approfondimento teologico e accresciuta presenza nel calendario liturgico delle celebrazioni mariane sono alcuni frutti di tale fioritura.

Anche la successione sulla Cattedra di Pietro di quattro Pontefici a cominciare da Pio XII, i cui pontificati sono stati contrassegnati da atti importanti di culto alla Vergine Maria, ha sostenuto Madre Elisa nel suo intento di dar vita a una Famiglia religiosa sotto il segno di Maria. Pio XII ha definito il dogma dell’Assunzione di Maria in cielo e ha esaltato la Regalità di Maria; Giovanni XXIII ha costantemente manifestato la sua devozione a Maria e ha voluto aprire il Concilio Vaticano II, evento di Chiesa nell’anniversario della proclamazione della Maternità divina di Maria a Efeso (431), Paolo VI ha pubblicato la Esortazione MARIALIS CULTUS, voluta come una Summa del culto mariano a seguito del Concilio Vaticano II; Giovanni Paolo II ha indetto l’Anno Mariano e ha pubblicato l’Enciclica REDEMPTORIS MATER e porta nel suo stemma pontificio l’iniziale del nome di Maria con il motto: Totus tuus- schiavo di Maria.

Perciò Madre Elisa ha fondato il suo Istituto all’ombra di un santuario mariano, ha scelto per le sue Figlie un abito che si ispira alle apparizioni di Maria a Bernardetta a Lourdes e ha scelto un nome che ricorda ad un tempo la maternità divina di Maria e la spirituale filiazione dell’Istituto: sono esse le Figlie di S. Maria di Leuca.

La spiritualità mariana che anima la spiritualità religiosa esige che la vita consacrata sia una totale trasparenza di Maria; e in questo senso l’Enciclica REDEMPTORIS MATER di Giovanni Paolo II ci dà dei contributi magistrali di eccezionale fecondità.

Leggendo attentamente il testo pontificio ci rendiamo conto che, per vivere la spiritualità mariana autentica, occorre innanzi tutto un approfondimento della dottrina del Concilio Vaticano II sulla persona e la missione della Vergine Maria che non è soltanto dottrina intellettuale, ma esigenza di fede: una spiritualità vissuta.